Si segnala che il 23 febbraio 2020 il Consiglio dei Ministri ha emanato un Decreto Legge recante misure urgenti a tutela della sanità pubblica per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.
Tra le misure incluse è l’applicazione della quarantena con sorveglianza attiva a chi ha avuto contatti stretti con persone affette dal virus e la previsione dell’obbligo per chi fatto ingresso in Italia da zone a rischio epidemiologico di comunicarlo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente, per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva
In parallelo, il Ministero della Salute ha emanato un’ordinanza inerente l’ingresso in Italia di persone provenienti dalle zone a rischio.
L’ordinanza prevede che tutti gli individui che, negli ultimi quattordici giorni (a far data dal 21 febbraio, quindi dal 7 febbraio), abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree interessate dall’epidemia, come identificate all’Organizzazione mondiale della sanità, debbano comunicare tale circostanza all’Azienda Sanitaria territorialmente competente, la quale provvederà all’adozione della misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva ovvero, in presenza di condizione ostative, di misure alternative di efficacia equivalente.
Le aree identificate dall’OMS al momento includono la Repubblica Popolare Cinese e Taiwan, ma esse sono in evoluzione e possono essere consultate in tempo reale all’interno dei “situation report” dell’OMS, pubblicati con cadenza quotidiana sul sito www.who.int, nella sezione Coronavirus/Situation report (Tabella 1).
Si attira l’attenzione sul fatto che la misura, oltre ad interessare i cittadini italiani che si trovano nella Repubblica Popolare Cinese e Taiwan, può potenzialmente riguardare anche connazionali che si trovano in altri Paesi ma che in precedenza siano stati nelle aree interessate dall’epidemia.